Terrence Malick

(1943)

La carriera cinematografica del regista e sceneggiatore americano Terrence Malick è contraddistinta da un'attenzione particolare per l'elemento metafisico e la riflessione sull'esistenza umana.

Laureatosi in filosofia ad Harvard (materia che insegnerà per alcuni anni all'MIT di Boston), Malick fa il suo esordio alla regia con La rabbia giovane (1973), pellicola per cui realizza anche la sceneggiatura. Fin da questa sua prima opera, emergono chiaramente alcuni elementi stilistici che contraddistingueranno l'intera carriera del regista: l'utilizzo della voce fuori campo, l'introspezione del protagonista principale, il suono suggestivo della colonna sonora e la maestosità della natura sono elementi che, alternativamente, ritroveremo in tutti i suoi lavori successivi.

Con I giorni del cielo (1978), premiato a Cannes per la regia, Malick rievoca la società rurale americana del primo '900, soffermandosi sugli aspetti psicologici dei personaggi, sulle loro debolezze e sulle loro fragili speranze.

Dopo un silenzio creativo durato vent'anni, il regista torna sul grande schermo dirigendo un capolavoro del genere bellico, La sottile linea rossa (1998) ispirandosi all'omonimo racconto di James Jones ed al romanzo di Norman Mailer, Il nudo e il morto, riunendo per l'occasione un cast di attori eccezionali. Malick affronta gli orrori della guerra con il suo stile sospeso, scostandosi di frequente dagli eventi bellici per soffermarsi sul significato dell'esistenza umana e sul suo rapporto con la violenza e la natura.

Con Il mondo nuovo (2005) e soprattutto con The tree of life (2011) (paragonabile per certi versi alla storia visionaria ed al montaggio formale di 2001: Odissea nello spazio  di Stanley Kubrick), Malick gira due film magnifici, in cui la ricerca del senso della vita continua ad essere centrale.

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