(New York, 1928 - Harpenden, 1999)
La sua carriera artistica
inizia a New York negli anni Quaranta come fotografo per la
rivista « Look » per passare, negli anni Cinquanta, a documentari
su personaggi eccentrici.
Esordisce nel 1953 con Fear and
Desire, opera approssimativa ma già personale, cui
seguono due noir
come Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss,
1955) e Rapina a
mano armata (The Killing, 1956). Film dalla
struttura complessa e metaforica, storia di una riuscita rapina
organizzata a tavolino, ma beffardamente vanificata da un'assurda
casualità.
Abbandonato il cinema gangsteristico per quello
bellico, Kubrick gira Orizzonti di gloria (Paths
of Glory, 1957),
grande affresco storico della prima guerra mondiale sul fronte
francese, a cui si sovrappongono le storie individuali di un
generale criminale, di un tenente progressista e di tre soldati
condannati assurdamente alla fucilazione. Pellicola
antimilitarista di chiara evidenza politica, in cui i precisi
riferimenti storici servono a suffragare una tesi umanitaria e
riformista.
Tutto ciò sarà peraltro alla base
dello stesso Spartacus (id., 1960), film storico, magniloquente
secondo i modelli del genere, ma anche sorretto da una visione
intima dei fatti individuali.
Una satira amara e politicamente
grottesca sorregge invece il racconto de Il Dottor
Stranamore (Dr. Strangelove, or How I
Learned to Stop Worryng and Love the Bomb, 1963). Il pericolo di una
guerra atomica, negli anni di Kennedy e Kruščëv, diventa materia di
una commedia dai risvolti apocalittici.
Tra le più celebri pellicole di fantascienza, 2001.
Odissea nello spazio (2001: A Space
Odyssey, 1968), ripercorre il cammino dell'umanità;
dall'ostilità preistorica in cui un gruppo di ominidi sopravvive
grazie ad un tecnica già intrinsecamente offensiva, al lontano
futuro dell'intelligenza artificiale che si ribella all'uomo, fino
alla metamorfosi finale del feto cosmico.
"Dopo l'uomo e la macchina, avremo
tra secoli e millenni delle entità che avranno una conoscenza
totale e potranno diventare degli esseri di energia pura, dotati di
un potere quasi divino", mentre l'astronauta del film rinascerà
"sotto una forma superiore, già angelo o superuomo, e tornerà sulla
terra come gli eroi di tutte le mitologie" (Stanley Kubrick).
Il cartellone originale di
Arancia meccanica (Clockwork Orange, 1971) recita: "Le
avventure di un giovane i cui principali interessi sono lo stupro,
l'ultra-violenza e Beethoven"; il film è infatti un'agghiacciante
illustrazione di una violenza che mette a nudo gli aspetti più
pericolosi di una struttura sociale estremamente fragile.
In Barry
Lyndon (id., 1976), sfaccettato ritratto della società
irlandese e inglese del Settecento, film fortemente visivo e
ispirato al romanzo di William M. Thackeray, perbenismo ed
educazione aristocratica nascondono la medesima violenza
all'interno di un mondo di arrampicatori sociali.
Shining (The
Shining, 1980) è
invece un film horror (da un'opera di Stephen King) in cui la
storia di uno scrittore in cerca d'ispirazione si carica
progressivamente di aspetti deliranti.
Dopo anni di silenzio Kubrick
realizza Full Metal Jacket (id., 1987), un film sulla
guerra del Vietnam, ma soprattutto sulla brutalità dell'esercito,
sull'idiozia militare, e sulla vanità di un conflitto che ha
segnato un paese e una generazione.
Con Eyes Wide Shut
(id., 1999),
metafora della visione ("occorre attraversare l'accecamento per
imparare nuovamente a guardare"), Kubrick torna dopo
Lolita (id., 1961) ad affrontare il tema del desiderio e della
trasgressione.
2001.
Odissea nello spazio (2001: A
Space Odyssey, 1968)