(1922 - 1975)
Scrittore, poeta, giornalista e
regista, Pier Paolo Pasolini è stato uno dei più importanti
intellettuali del secolo scorso.
Nella sua immensa produzione
artistica, il cinema occupa uno spazio di grande rilievo.
Avvicinatosi al mondo cinematografico negli anni '50 come
sceneggiatore e soggettista, nel 1954 Pasolini collabora alla sceneggiatura de
La donna del fiume di Mario Soldati. Lavorerà, tra
gli altri, con Fellini e Bolognini prima di fare il
suo esordio come regista nel 1961, con Accattone, pellicola con cui porta sul
grande schermo alcune delle sue opere letterarie più importanti
(Ragazzi di vita e Una vita violenta). Le
difficili condizioni di vita nelle periferie romane vengono
raccontate attraverso le storie dei suoi abitanti, descritti dai
primi piani
del regista.
Ne Il vangelo secondo
Matteo (1964) e Uccelacci e uccellini (1966), Pasolini tratta di
religione e crisi del marxismo, di arte e Terzo Mondo, dividendo la
critica e scatenando le invettive del mondo cattolico e
dell'estrema destra. La vena polemica di Pasolini ed il desiderio
di colpire l'opinione pubblica si accentuano negli anni '70, quando
con Il Decameron (1971) e Salò o le 120 giornate di
Sodoma (1975) il regista pone il sesso al centro
dell'esistenza umana, attribuendogli un forte significato politico:
il sadismo sessuale diventa infatti metafora dello sfruttamento
dell'uomo, simbolo della società dei consumi che Pasolini
disprezza.
Accattone (1961)