Jonathan Demme

(Baldwin, 1944)

Viene assunto come sceneggiatore nella casa di produzione indipendente di Roger Corman New World, caratterizzata per la  trattazione di temi quali il sesso e la violenza.

Così nel 1974 dirige Femmine in gabbia (Caged Heat), ma è con Una volta ho incontrato un miliardario (Melvin and Howard, 1980) che entra nella regolare produzione hollywoodiana, senza che la sua  personalità ne risulti schiacciata.

Il suo cinema si caratterizza per un piacevole tocco narrativo e per l'estrema duttilità con cui si misura con i generi e le atmosfere più diverse.

Il successo internazionale arriva a Cannes nel 1986 con la commedia thriller Qualcosa di travolgente (Something Wild), una vita tranquilla in cui può accadere che il futuro diventi un'incognita, seguito dalla commedia noir Una vedova allegra... ma non troppo (Married to the Mob, 1988).

Nel 1991 vince l'Oscar per la regia del thriller psicologico Il silenzio degli innocenti  (Silence of the Lambs), incentrato sulla figura del serial killer Hannibal Lecter.

L'attenzione del grande pubblico si conferma con Philadelphia (1993), il primo film hollywoodiano ad affrontare il tema dell'AIDS.

E' inoltre autore di numerosi documentari impegnati (come The agronomist, 2003),  politici e sociali oltre che musicali.

 

Il silenzio degli innocenti  (Silence of the Lambs, 1991)

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