Friedrich Wilhelm Murnau

(Bielefeld, Germania 1888 - Santa Barbara, California 1931)

Appassionato di musica e storia dell'arte, Murnau approda al cinema dopo studi letterari e filosofici e l'importante esperienza di attore teatrale, imponendosi sin dall'inizio per il rigore dello stile e la ricerca di un linguaggio specificatamente filmico. Appartiene a quella generazione di artisti formatasi nel clima del primo espressionismo e maturata attraverso l'esperienza della Prima guerra mondiale, che tenta di interpretare la realtà contemporanea attraverso gli schemi d'una cultura non accademica.

La produzione di Murnau alterna film di grande impegno e valore espressivo a film di commissione, realizzati con larghe concessioni alle esigenze commerciali, ma non trascura mai la questione della forma come struttura portante della costruzione drammatica delle sue opere. Dopo le prime prove di regia, si afferma con un film da molti considerato il capolavoro dell'espressionismo cinematografico: Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens, 1922), dal romanzo Dracula di Bram Stoker.

Nei suoi film è presente un angosciante gusto per l'orrido, per la difformità, un sottile fascino del terrore: si tratta di reminescenze romantiche e decadentistiche costantemente filtrate da un'acuta osservazione delle contraddizioni dell'uomo, incapace di stabilire rapporti autenticamente umani, chiuso in un'individualità che la società, come struttura organizzata, riesce a infrangere.

Se Murnau introduce il perturbante, l'inconsueto, il misterioso, come conseguenza di uno stravolgimento della realtà fenomenica, ciò non risulta, da particolari scenografie (come nell'emblematico caso di Das Kabinett des Dr. Caligari, Robert Wiene, 1919), bensì da un'allucinante scoperta di personaggi e ambienti a opera della cinecamera che pare muoversi nel mondo d'incubo creato da Murnau come se fosse la vera protagonista. In quest'ottica disturbante, il pessimismo del regista pervade tutte le sue opere, diventando sempre più radicale di film in film.

Accanto a Nosferatu, ai vertici della produzione del regista tedesco si annovera L'ultima risata (Der letzte Mann, 1924), film estremamente rappresentativo del Kammerspiel, una tendenza teatrale novecentesca applicata anche in ambito cinematografico; L'ultima risata è frutto della collaborazione tra Murnau, lo sceneggiatore Carl Mayer (fondamentale figura di riferimento per il panorama tedesco del periodo) e uno dei più notevoli operatori della storia del cinema, Karl Freund, abituale fotografo di Murnau: i tre artisti hanno saputo trasformare una banale storia di degradazione sociale in un dramma dell'esistenza, in cui l'azione è interamente risolta sul piano figurativo e ritmico, evitando il ricorso a aiuti didascalici (non bisogna dimenticare che tutti i film di Murnau sono, almeno all'origine, muti).

Trasferitosi in America nella seconda metà degli anni Venti, Murnau comincia a lavorare a Hollywood, non riuscendo però a instaurare un'intesa davvero soddisfacente: l'ovattato mondo hollywoodiano non era adatto all'espressione cinematografica delle inquietudini della società tedesca dell'epoca, che Murnau aveva saputo interpretare in alcuni film di grande valore prodotti in Germania nel periodo più fiorente della sua carriera. 

 

Nosferatu il vampiro (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens1922)

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