Charles Spencer Chaplin

(Londra, 1889 - Corsier-sur-Vevey, 1977)   

"La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo". Charles Chaplin                                                             

Dopo un'infanzia misera e vagabonda, essenziale per la sua formazione attoriale e mimica, l'incontro in un primo tempo con la compagnia di pantomime di Fred Karno e successivamente con Mark Sennett e il cinema, gli permettono di sperimentare ciò che il palcoscenico limita.

Nei 35 cortometraggi prodotti dalla Keystone di Sennett inizia a definirsi il personaggio mitico del vagabondo Charlot, in opere come Charlot vagabondo (The Tramp, 1915). Passa poi prima alla Essanay, che gli consente di scrivere e dirigere i propri film, e poi alla Mutual, perfezionando ulteriormente fisionomia e psicologia del vagabondo. In un film come Charlot emigrante (The Immigrant, 1917) l'epica traversata di una nave di migranti troverà un'America non certo felice ma fatta di disoccupazione e miseria, mentre Charlot soldato (Shoulder Arms, 1918) è una pellicola anarchica e pacifista sulla guerra di trincea.

La comicità si fa sempre più profonda, diviene umanissima, quasi patetica e si accompagna alla solitudine assoluta di Charlot, forte solo della propria astuzia e di un pizzico di fortuna. Il riso scaturisce da una rappresentazione amara della realtà, fatta di miseria, diseguaglianza e sopraffazione. Sentimento e romanticismo prevalgono in alcune opere quali Il monello (The Kid, 1921) e la successiva Luci della città  (City Lights, 1931); il centro del dramma non é più la solitudine di Charlot, ma il rapporto d'amore che si stabilisce fra quest'ultimo e l'orfanello (o fra quest'ultimo e la fioraia cieca in Luci della città ) che egli raccoglie e alleva come un figlio.  

Isolato invece nella natura ostile e impervia de La febbre dell'oro (The Gold Rush, 1925), rivisitazione del mito americano della frontiera, Charlot vive nel rude universo dei cercatori d'oro, tra freddo e solitudine. Anche in Tempi moderni  (Modern Times, 1936) Charlot è un umile bistrattato, puro di cuore, ma risarcito in un finale che si conclude con la visione del futuro che si apre davanti a lui e alla sua ragazza.

Contrario, come molti artisti e cineasti, all'introduzione del suono nel cinema, Chaplin realizza la sua prima pellicola sonora solo nel 1940. Ne Il dittatore (The Great Dictator), la dittatura è una farsa e il tiranno un essere ridicolo; Chaplin interpreta il doppio ruolo del dittatore Hynkel (caricatura del Führer) e di un barbiere ebreo affetto da amnesia, sviluppando così due storie parallele fino alla sovrapposizione finale con l'ebreo che si sostituisce a Hynkel e pronuncia il suo discorso umanitario e pacifista.

Il successivo Monsieur Verdoux (1947) segna una rottura netta nella sua poetica precedente. Dismessa la maschera di Charlot, Chaplin dà vita ad un'ulteriore atto d'accusa nei confronti della società capitalista, in un'opera dal chiaro intento critico e politico. Il protagonista, emblema della modernità, vive una sorta di schizofrenia: sensibile padre di famiglia, amante delle rose e degli animali e spietato affarista che persegue il suo fine d'arricchimento senza moralità.

Luci della ribalta (Limelight,1952) sarà invece un'opera d'impianto velatamente autobiografico, oltre che l'unica volta in cui Chaplin, nel duetto finale, comparirà accanto alla straordinaria maschera di Buster Keaton. L'immagine di Calvero che cade sull'orchestra tra gli applausi del pubblico che non si accorge che sta morendo può essere l'immagine di un attore straordinario che fu anche un grande cineasta.

 

Il monello (The Kid, 1921)

umbraco.MacroEngines.DynamicXml


 

 

 

 

umbraco.MacroEngines.DynamicXml