Montaggio proibito

 

Rifiuto del montaggio nella sua forma canonica, a favore di un montaggio interno che costruisca relazioni fra le unità in cui l'inquadratura viene frammentata, in particolare tramite profondità di campo e pianosequenza. In un'immagine in profondità di campo sia gli elementi in primo piano sia quelli sullo sfondo sono perfettamente a fuoco, oggetti e personaggi sono disposti su più piani in modo che lo spettatore possa scegliere in relativa autonomia cosa guardare.

Presente per motivi tecnici nel cinema delle origini, la profondità di campo è utilizzata per scopi narrativi da Renoir e Mizoguchi, ma viene rivalutata soprattutto a partire dagli anni Quaranta, grazie al capolavoro di Orson Welles, Quarto potere (Citizen Kane, 1941) che la usa per costruire una delle scene chiave che segnano il protagonista, articolata su tre piani che rappresentano contemporaneamente tre punti di vista differenti. Sullo sfondo della scena Charles Foster Kane bambino gioca in un cortile innevato, evidenziato da un effetto cornice, in secondo piano, in piedi, c'è suo padre, dubbioso sul destino riservato al figlio, mentre in primo piano la madre sta risolutamente firmando le carte per il suo affidamento, seduta accanto al tutore di Charles.

Il piano sequenza è un'inquadratura che svolge di per sé la funzione di sequenza, mostrando un intero episodio narrativo senza interruzioni; qualora non esaurisca interamente l'episodio, ma sia comunque evidente al suo interno il rifiuto del montaggio, si parla di long take: è questo il caso della scena di Quarto potere appena citata, che mostra come le due tecniche possano essere usate contemporaneamente.

 

Quarto potere (O. WellesCitizen Kane, Usa  1941)

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