Genere che tratta del meraviglioso, in
universi dai confini indefiniti e con labili coordinate
spazio-temporali.
Fin dai tempi di Méliès il cinematografo ha
mostrato l'irreale, proiettando l'impossibile grazie a trucchi e a
illusioni ottiche. Da allora si resero necessari imponenti apparati
scenotecnici e la costruzione di spazi favolosi in cui collocare
arredi e costumi stravaganti.
È infatti un genere fortemente
coinvolgente per la natura misteriosa dei suoi racconti, capace di
affascinare e insieme inquietare lo spettatore.
Connessa all'idea di varco e di
passaggio tra mondi, l'ambientazione iniziale può essere reale e
solo in un secondo momento rivelare una natura fantastica.
Può accadere invece, come nella
favola comico-sentimentale di Edward mani di forbici
(Edward Scissorhands, Tim Burton, 1990), che l'elemento
fantastico si dichiari fin da principio, vista l'insolita
condizione esistenziale del personaggio (le sue mani-forbici), ma
venga poi ribadito sotto forma di magico potere con la nevicata che
Edward lascia cadere su Kim.
