(R. Wiene, Das Cabinet
des Dr. Caligari, 1919)
Il film si apre con
Franz che sta raccontando una storia inquietante. Il dottor
Caligari, un losco imbonitore, esibisce nelle fiere di paese il suo
fenomeno da baraccone: il sonnambulo Cesare, capace di predire il
futuro. Dietro di sé però Caligari lascia una traccia di morte:
prima viene assassinato un funzionario che lo aveva trattato poco
rispettosamente, poi muore anche un amico di Franz, che si era
sentito predire la sua fine da Cesare poco prima.
Jane, che ha ascoltato la storia di
Franz, decide di andare nel tendone di Cesare, che la rapisce. Dopo
una lunga fuga, l'uomo muore di stenti, mentre Franz scopre che
Caligari è il direttore di un manicomio e che ha ipnotizzato Cesare
(uno dei degenti) per costringerlo a compiere le azioni criminose.
Il mistero sembra essere svelato, quando si scopre che anche Franz
e Jane sono ospiti di un manicomio. Il film si chiude con Franz che
si lancia sul direttore, che chiama appunto Caligari, mentre questi
dichiara di aver compreso le cause della sua pazzia e di averne
trovato la cura.
Manifesto del cinema
espressionista tedesco, esempio nobile di horror psicologico
giocato sul contrasto ambiguo tra realtà e follia, vero e menzogna,
reso più incisivo grazie all'ausilio di elementi linguistici quali
le quinte teatrali dipinte e deformate (opera degli artisti del
gruppo «Der Sturm» Röhring, Reimann e Warm) e la recitazione
antinaturalistica, che acuiscono la dimensione onirica e allucinata
nel quale si svolge il racconto.