Il cinema americano degli Anni Trenta

 

Lo spettacolo cinematografico, che alla fine degli anni Venti aveva ormai conquistato il grande pubblico, venne ulteriormente potenziato dall'avvento del sonoro prima in America e poi nel resto del mondo. La novità coincise con la grande crisi economica del 1929 che venne superata solo in seguito alle politiche lungimiranti di Roosevelt (eletto Presidente nel 1932). In questa situazione d'incertezza, il cinema servì come forma di evasione dalla realtà quotidiana, una sorta di antidoto alla gravità del momento.

La grande produzione cinematografica si svolgeva sui binari sicuri dei film di genere, perfettamente inseriti nello schema tradizionale del western, della commedia sofisticata, del film gangster o del musical. La drammaturgia hollywoodiana si stabilizzò su certe formule ricorrenti, sempre uguali e con minime varianti.

In questo contesto, la figura del produttore acquista un peso determinante: è lui a scegliere il soggetto, il regista, gli attori, le attrezzature ecc. per assicurare la buona esecuzione del film, che diventa non tanto opera originale di un autore, ma piuttosto il risultato di un attento studio commerciale.

Solo alcuni autori riuscirono a sottrarsi all'anonimato in quanto dotati di una propria originalità poetica.

In questi anni si affermano registi come John Ford che, impiegando largamente gli schemi del western, si fece promotore dell'American way of lifee del mito delle virtù americane.

Sebbene Howard Hawks fosse il rappresentante più noto e qualificato del cinema comico di quegli anni, grande successo di pubblico riscuotevano le commedie leggere e i drammi sentimentali di Frank Capra che meglio rappresentò la società americana alla luce di un "americanismo" programmatico e sincero di stampo rooseveltiano.

Sono questi gli anni in cui si afferma la commedia musicale, rappresentazione disimpegnata e libera da qualsiasi preoccupazione contenutistica, che dai palcoscenici di Bradway venne portata sul grande schermo. Siamo nella grande stagione del film musicale e del film-rivista in cui eccelsero coreografi, ballerini e cantanti come Fred Astaire e Ginger Rogers.

Il contraltare del musical e della commedia sofisticata, cioè una versione umoristica e scanzonata dell'America degli Anni Trenta mascherata dietro il non-sense e il grottesco, si ritrova nell'opera dei fratelli Marx, interpreti di una serie di film violentemente satirici.

 

Ombre rosse (J. Ford, Stagecoach, Usa 1939)

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