(1903 - 1963)
Regista e sceneggiatore giapponese,
Ozu lavora a Tokyo come operatore di macchina (il responsabile dei
movimenti di
macchina sul set), stregato dal cinema muto
americano e dall'attrice Pearl White.
Dopo aver diretto solo parzialmente
La spada della penitenza (1927) a causa del servizio militare, a
partire dagli anni '30 Ozu inizia a dirigere film il cui tema
centrale è l'analisi della realtà popolare giapponese.
In Sono nato, ma… (1932), Figlio
unico (1936)
e C'era un padre (1942) i rapporti tra genitori e figli ed i
conflitti che si consumano all'interno del nucleo familiare
costituiscono la struttura portante della trama, lasciando
trasparire una visione amara, pessimistica dell'esistenza
umana.
Nel 1953 Ozu gira il suo film più famoso, Viaggio a
Tokyo, che non gli vale tuttavia l'immediata ribalta
occidentale: i suoi film, infatti, vennero distribuiti all'estero
solo all'inizio degli anni '60 a causa della loro eccessiva
"giapponesità".
Inizio di
primavera (1958), il suo primo film a colori, ed Il gusto del
sakè (1962)
sono gli ultimi film diretti da Ozu, che lascerà ad Akira Kurosawa il ruolo di
massimo rappresentante del cinema giapponese.
Viaggio a
Tokyo (1953)