(D. Vertov, 1929)
Documentario muto su una giornata a
Mosca, ripresa da un virtuosistico operatore che, spesso in campo
con la sua macchina da presa, ritaglia dalla realtà il risveglio e
la toeletta di una donna comune, il destarsi dei senzatetto, la
strada che si anima di tram e di gente, le vetrine che prendono
vita. Il funzionamento perfetto di macchinari e l'abilità delle
mani femminili al lavoro nelle fabbriche e nei centralini
telefonici si alternano al parto di una donna, alla processione di
una cerimonia funebre, a un rito matrimoniale. Immagini di
povertà sono seguite da scene di signori e signore dal barbiere e
dalla parrucchiera. Volti di donne con copricapo e bambini
immortalati in fotogrammi passano fra le mani esperte di una
montatrice seduta al suo tavolo. Sequenze di gare atletiche in
campi sportivi, attività in acqua e sul bagnasciuga, risate davanti
a boccali colmi segnano il passaggio al declinare del giorno.
In linea con la teoria del
«cine-occhio» (Kinoglaz), da Vertov stesso formulata, i fatti
rappresentati sono tratti tanto dalla vita dei ricchi quanto da
quella dei lavoratori, e montati al fine di restituire
un'interpretazione critica della realtà, a cui contribuiscono le
immagini surreali dell'uomo con la macchina da presa che esce da un
boccale di birra o che si erge sul paesaggio urbano. L'opera si
apre e si chiude in una sala cinematografica in cui le sedie, le
persone e l'orchestra si preparano allo spettacolo, per poi
assistere alla proiezione accelerata delle riprese realizzate
dall'operatore e alla personificazione della sua macchina che, in
grado di muoversi da sola, sostituisce al proprio obiettivo un
occhio umano.
Accusato di formalismo da una parte
della critica, il film è la summa visiva dell'attività teorica di
Vertov: un
film che non ha soggetto all'infuori di se stesso. L'unico
contenuto non può essere altro che la forma stessa dell'opera e il
processo compiuto per realizzarla: perciò, insieme alle riprese del
cineoperatore, ci viene mostrato anche il lavoro di selezione, montaggio e
proiezione delle stesse, in una successione di fasi esplicative del
fenomeno di produzione delle immagini.